Protesi inversa di spalla con navigazione. Il dolore alla spalla può rendere anche i piccoli gesti quotidiani difficili. Se si rimanda la visita dall’ortopedico per paura di dover essere operati, si rischia però di arrivare all’intervento con le ossa in pessimo stato.
Questo avviene sempre più di frequente perché si fa sempre il possibile per evitare di andare dal medico fino a quando il paziente non dorme più la notte oppure non riesce più ad alzare la spalla.
Molto spesso la causa del dolore alla spalla è dovuto alla lesione della cuffia dei rotatori che è un evento molto frequente.
All’inizio, questo tipo di problematica si può trattare sia incruentemente che cruentemente cioè in artroscopia, con una chirurgia mini invasiva e si può risolvere il problema molto facilmente.
Aspettando tanto tempo, i tendini della cuffia dei rotatori non si riescono più a riparare, o almeno, chirurgicamente si possono riparare ma il risultato poi per il paziente è veramente scarso.
Nel momento in cui il paziente decide di andare dall’ortopedico è troppo tardi per un intervento mini invasivo e si deve pensare di risolvere il problema con la protesi della spalla, la protesi inversa.
La protesi inversa della spalla con navigazione è una tecnica affascinante e che ha rivoluzionato il mondo della chirurgia della spalla.
L’operazione alla spalla in passato veniva sempre vista come “la tomba dell’ortopedico” ma ora non è più così perché, oltre ad avere ormai una grande esperienza perché gli ultimi trent’anni abbiamo fatto passi da gigante con gli impianti, sono stati studiati e perfezionati impianti protesici sempre più evoluti in modo da garantire al paziente il massimo dei movimenti post-operatori molto simili a quelli che faceva quando aveva il braccio sano.
Oggi abbiamo uno strumento, un altro vantaggio, che è la navigazione che permette appunto di posizionare la protesi proprio nel punto in cui questo impianto lavorerà al meglio per il paziente e in modo molto preciso rispettando la pianificazione preoperatoria.
La preparazione preoperatoria si fa sempre prima dell’intervento inserendo la TAC del paziente all’interno del computer.
Dopo aver effettuato la visita, le immagini della TAC vengono elaborate ed il risultato è come avere nelle nostre mani una scapola, una spalla dove possiamo capire dove applicare la protesi.
Il computer può aiutarci nel pianificare l’intervento prima che il paziente arrivi in sala operatoria, inserendo questo CD al computer possiamo avere idea di come posizionare l’impianto, di quale grandezza sarà l’impianto da posizionare, il punto dove andrà a lavorare meglio e con questo stesso computer poi passiamo le informazioni ad un altro computer in sala operatoria che, con uno schermo, ci guiderà nell’applicare le protesi proprio nel punto in cui si attaccherà meglio all’osso del paziente.
Questo tipo di intervento è diventato veramente semplice perché lavoriamo proprio come se avessimo un joystick, guardiamo uno schermo e lavoriamo con gli strumenti sul paziente ma guardando lo schermo e non guardando il paziente.
Questo tipo di intervento, di precisione millimetrica, è indicato nelle lesioni importanti della cuffia dei rotatori.
Il limite minimo d’età consigliato per sottoporsi a questo tipo di intervento è di 50/55 anni e non oltre ma anche un paziente che ha 30/35 anni con una spalla distrutta ha diritto, per tornare alla sua vita qquotidiana, di sottoporsi a questo tipo di intervento nonostante sia un intervento destinato a persone di età più avanzata..
Il paziente potrà tornare a fare alcuni gesti della vita quotidiana già dopo un mese, un mese e mezzo.
Il completamento della riabilitazione avviene dopo circa 3 mesi mentre dopo 4/5 mesi il paziente avrà completato definitivamente la riabilitazione.