La capsulite adesiva è una patologia frequentissima della spalla. Quasi il 70% delle visite ambulatoriali per questa articolazione, sono dovute ad un’infiammazione che porta dolore e perdita di movimento.
La causa è nella maggior parte delle volte sconosciuta, ma è spesso associata a patologie dismetaboliche ed autoimmuni come tiroiditi, collagenopatie, diabete.
Altre volte è associata ad un intervento chirurgico nella spalla o ad una prolungata immobilizzazione.
Sintomi
I sintomi della capsulite adesiva sono dolore e rigidità dell’articolazione nonchè la limitazione dei movimenti della spalla. Dolore e rigidità si sviluppano progressivamente, con un andamento che decorre attraverso tre diversi fasi che durano a volte anche diversi mesi ciascuno.
La prima fase o fase di “congelamento” è caratterizzata da dolore ed il movimento è ancora conservato, anche se limitato dal dolore.
Nella fase II, in cui la spalla è “congelata”, i pazienti avvertono una diminuzione del dolore ma compare la perdita dell’articolarità, i pazienti si lamentano proprio perché non riescono più ad alzare il braccio.
In parecchi casi, in tempi piuttosto lunghi (fino a 12 mesi o più), la capsulite può raggiungere la fase finale di “scongelamento” in cui l’articolarità migliora a poco a poco anche se rimane un po’ di dolore.
Diagnosi
La diagnosi di capsulite adesiva o spalla congelata si effettua attraverso un attento esame obiettivo che ci permette di capire se la spalla è bloccata per il dolore dovuto ad una lesione di un tendine o di un legamento o da un vero e proprio indurimento, perdita di elasticità della capsula articolare che invece normalmente permette tutti movimenti a 360°.
Trattamento
Trattamenti conservativi per la spalla congelata
Le opzioni di trattamento conservativo includono:
- Farmaci antinfiammatori non steroidei e iniezioni di steroidi per il dolore
- Fisioterapia per migliorare la libertà di movimento e rendere nuovamente elastica la capsula articolare
Trattamento di elezione
Almeno l’80% dei casi si risolve nella fase 1 o 2 effettuando due o tre infiltrazioni di cortisone a lento rilascio mixato ad anestetico locale nello spazio gleno-omerale.
L’infiltrazione va pertanto effettuata dal davanti nella spalla e non dal di dietro, perché in questo modo si riesce ad entrare nello spazio tra l’omero e la glenoide che è la faccia scapolare dell’articolazione.
Questo tipo d’infiltrazioni va effettuato con attenzione nei diabetici per il rischio di aumentare la glicemia.
Trattamento chirurgico per la spalla congelata
In alcuni casi purtroppo la chirurgia è necessaria e bisogna ricorrere all’artroscopia durante la quale il tessuto aderenziale verrà rimosso e per mezzo di sonde artroscopiche, vene rilasciata la capsula con delle sezioni progressive.
Dopo l’intervento chirurgico, il paziente dovrà effettuare un percorso riabilitativo immediato per non perdere il risultato raggiunto e ripristinare dapprima una completa mobilità di movimento e successivamente rafforzare i muscoli che muovono la spalla.