Capsulite adesiva o spalla congelata – Intervista del 1/5/2023 al Prof. Francesco Franceschi – Tg2 Medicina 33
Parliamo di capsulite adesiva della spalla detta anche “spalla congelata”. Che cosa è?
È la malattia dei legamenti della spalla. La spalla è fatta da due ossa che sono tenute insieme da tantissimi legamenti che purtroppo, per questa malattia, si infiammano e diventano duri, rigidi e non permettono più i movimenti della spalla.
Come vediamo in questa animazione, la parte un po’ infiammata non si riesce ad alzarla e si prova anche dolore però.
Il primo sintomo è sicuramente il dolore che è molto acuto, addirittura non fa dormire la notte i pazienti ed è molto frequente.
Il secondo sintomo, ancora più frequente, è quello della perdita del movimento: il paziente tenta, con la sua muscolatura, di alzare il braccio ma non ci riesce perché ci sono delle vere e proprie aderenze che tengono ferme l’articolazione.
Ecco, le cause quali sono?
Molto spesso, chiedendo al paziente cosa è successo tanto tempo fa o anche qualche giorno prima, lui ricorda di aver subito un piccolo strappo, uno stiramento magari un cane che tirava troppo al guinzaglio oppure magari aver messo il braccio dietro la testa per far retromarcia nel caso in un’automobile. Però le cause spesso sono sconosciute.
Ecco non c’è una causa specifica diciamo … La diagnosi come avviene? Quali sono gli esami da fare?
La maggior parte delle volte la diagnosi è soprattutto clinica perché sia la risonanza magnetica che la radiografia sono negative oppure portano delle problematiche vecchie che non sono in corrispondenza appunto del problema recente. Però visitando il paziente si riconosce subito la perdita di movimento ed il blocco articolare.
Le terapie possibili quali sono?
Innanzitutto si comincia con dei semplici antinfiammatori. In seconda battuta si utilizzano le utilissime infiltrazioni di cortisone, molto spesso bastano una o due infiltrazioni per risolvere la sintomatologia e far muovere subito il braccio al paziente.
Quando invece la sintomatologia si cronicizza per un intervento tardivo, bisogna ricorrere alla fisioterapia o addirittura ad un piccolo intervento mininvasivo che si chiama artroscopia.
Questo intervento si fa in anestesia locale, totale? Come funziona?
È un piccolo intervento mininvasivo che si effettua in anestesia locale di 10-15 minuti che consiste nell’effettuare due o tre piccoli forellini e con questi forellini si liberano tutti i legamenti dalle aderenze che si sono formate nel corso dell’immobilizzazione e della sintomatologia dolorifica del paziente.
I risultati sono buoni? Dopo quanto tempo c’è la possibilità di muovere il braccio?
I risultati sono sempre ottimi e il paziente deve, a differenza di tanti altri interventi sulla spalla, muovere il braccio da subito. Non deve portare il tutore o deve portarlo per pochissimo tempo perché l’obiettivo è quello di far riguadagnare quanto prima il movimento al paziente.
Anche fare sport quindi?
Sicuramente, dopo un periodo adeguato di fisioterapia, il paziente può ricominciare ad effettuare la stessa attività sportiva che effettuava prima del problema.
Ultimissima domanda: recidive?
Molto rare sinceramente