Dolore spalla: la spalla del tennista. In questa intervista, andata in onda su Teleradiostereo il 2 marzo 2024, il Prof. Francesco Franceschi ortopedico della spalla a Roma, parla della patologia della spalla cosiddetta del tennista che provoca dolore alla spalla. Per approfondire l’argomento, potete ascoltare l’intervista qui e potete leggere l’articolo relativo.
Benvenuti al nostro appuntamento settimanale, che poi in realtà è bisettimanale ossia il martedì alle 15:50 ed il sabato alle 9:40 – questo è il nostro settimanalmente perché sempre lo condividiamo – con la rubrica Sport e Salute, la rubrica di informazione medico scientifica a cura del professor Francesco Franceschi primario di ortopedia e traumatologia dell’Ospedale San Pietro di Roma. Francesco buongiorno oggi cosa operi?
Oggi tratterò un problema che è molto frequente e causa il dolore alla spalla: la spalla del tennista. È molto frequente ma è meno frequente da operare perché?
Perché tutti quanti questi grossi grossi sportivi dobbiamo cercare di operarli il meno possibile perché poi, anche se uno fa l’intervento migliore del mondo , i risultati non sono proprio perfetti e quindi un tennista magari anche professionista, come ben sapete, è difficile che venga operato alla spalla perché non ritorna mai ai livelli precedenti oppure i livelli di quando stava bene.
Però sai in effetti ci sono tante altre vie di mezzo insomma anche perché noi abbiamo questi piccoli tendini all’interno della spalla che vengono sovraccaricati, stressati come ad esempio quando uno gioca a tennis, quando utilizza la battuta a volte anche nella pallavolo la forza no che si deve impiegare per schiacciare la palla a rete oppure per fare uno smash a tennis, per fare la battuta, ripetendo questo oggetto tante, tante, tante, tantissime volte, questi tendini della cuffia dei rotatori che sono una specie di capsula e una specie di cuffia vera e propria che avvolge la testa dell’omero – immaginate che è come una palla e ci permette di ruotarla all’interno del braccio nell’ambito dello spazio a 360° – purtroppo questi tendini così sottili si possono chiaramente rovinare anche in un giovane.
Certo certo certo, assolutamente sì. Pensa la spalla la prima volta me la sono infortunata facendo una partita di beach volley ma non perché poi il beach volley faccia male, semplicemente perché spesso è un discorso anche di carico del peso, di quando vai indietro per schiacciare – poi io ho i tendini rilassati quindi non sento proprio la resistenza – e quindi andavo sempre troppo indietro e partivo da troppo lontano per poi spingere il peso in avanti quindi extra rotazione. Però questo è un altro tema ossia i movimenti sbagliati poi che ci portano a sovraccaricare l’articolazione …
Bravissima, perché specialmente nelle persone iperlasse come te, succede che la spalla ruota dall’inferno all’esterno come hai perfettamente detto “all’indietro” e questa cuffia dei rotatori deve resistere a questo movimento dei legamenti che non tengono e spingono la spalla nella direzione opposta proprio per contrastarla e a poco a poco, giorno dopo giorno, purtroppo si infiammano, causano dolore alla spalla e possono anche rompersi.
Certamente grazie a Dio non si rompono sempre, spesso sono soltanto infiammati e quindi bastano magari delle infiltrazioni o magari una fisioterapia per riuscire a riportare l’atleta appunto sul campo.
Certo. Ho una domanda per te che è un po’ complessa ma poi ci torniamo però. È proprio sulla gestione del paziente per lo più perché spesso e volentieri uno viene da voi perché vuole cercare di evitare qualcosa: per esempio vado a chiedere il consiglio dello specialista ma dentro di me ho voglia di sentirmi dire che non mi devo operare perché non mi voglio proprio operare oppure il contrario: io mi voglio proprio operare quindi se mi dicono che non mi operano cerco un altro, un altro, un altro parere. Come gestisci la situazione quando capisci che il paziente arriva da voi con qualcosa in testa e vorrebbe sentirsi dire quella cosa? Non cedi al colpo ma continui veramente a dare il consiglio più giusto per la riabilitazione, per la risoluzione del problema immagino. Però ti capita sovente questo fatto qua?
È una domanda bellissima perché veramente qui entra in gioco la psicologia, in questo caso la psicologia sia del paziente ma sia anche in questo caso del chirurgo, dell’ortopedico, del medico perché molto spesso in effetti arrivano pazienti o con chili di fogli presi da internet oppure con il consiglio del fisioterapista, con un consiglio dell’amico, che già vogliono un tipo di trattamento che possa essere fisioterapico possa essere chirurgico e chiaramente poi spesso, anche se loro sbagliano, è un po’ difficile smontarli.
Io cerco sempre di consigliarli per il meglio però poi, quando vedo che magari sono troppo decisi e quindi non coincide il loro parere con il mio, preferisco – lo dico sinceramente – abbandonare appunto la decisione al paziente stesso perché non è mai bene forzare il paziente a fare una cosa che non voglia, anche se possa essere quella più giusta.
Esattamente, poi qua ci torniamo perché è un ambito molto interessante quello della psicologia del paziente, della bravura del medico non solamente scientifica ma anche umana, dell’interazione che permette – nel rapporto medico paziente – è fondamentale per un rapporto umano di base. Francesco intanto chiaramente ti ringrazio per questo tuo intervento. Ricordo a chi ti ascolta il tuo sito di riferimento base www.francescofranceschi.it dove trovare tutto quanto, consigli, video, esercizi di prevenzione, di riabilitazione, video di interventi e ricordiamo il sito ultimo nato dolorespalla.it proprio specifico per questo mondo meraviglioso anche un po’ problematico che è la spalla che Francesco cura con tanta passione quindi dolorespalla.it ed numero per informazioni 335.8007236 e poi chiaramente potete sentirlo nel nostro bisettimanale appuntamento il martedì alle 15:50 e il sabato appunto alle 9:40 . Francesco ti ringrazio veramente tanto e ti auguro buon lavoro visto che hai tanto da fare ed è importante.