La protesi di spalla personalizzata. In questo articolo il Prof. Francesco Franceschi vuole dare questo tipo di informazione per i pazienti perché molto spesso si sente parlare di protesi impiantate con robot oppure con tante altre metodiche che possono appunto sicuramente aiutare a migliorare la vita ai chirurghi in sala operatoria e soprattutto quella dei pazienti dopo.
Però ci sono dei pazienti che purtroppo arrivano all’intervento troppo tardi con delle ossa delle articolazioni completamente distrutte, rotte e deteriorate praticamente dal consumo, magari per incidenti stradali o altri traumi, per cui rimetterle a posto diventa molto difficile con le protesi convenzionali cioè quelle protesi che possiamo comprare da una ditta e sono già state prodotte.
Invece in alcuni casi certamente, quando le articolazioni sono distrutte, c’è anche un’altra possibilità, una grande novità: l’azienda produce la protesi proprio per il paziente cioè per il tipo di problema del paziente.
Proprio in questi giorni infatti il Prof. Franceschi ha messo a Roma la prima protesi su misura fatta proprio dall’azienda per questo paziente che aveva una spalla completamente devastata – protesi fatta e prodotta proprio per questo paziente sulla spalla di questo paziente che erano due anni che non aveva praticamente l’articolazione. Così il professore ha avuto proprio la soddisfazione, dopo l’intervento, di vederlo alzare finalmente la spalla. Lui era contentissimo perché non faceva questo movimento da tantissimo tempo.
La cosa sarebbe stata impossibile con una protesi normale ma ci dobbiamo sempre più abituare con questo perché anche in futuro si dovranno costruire protesi sempre più personalizzate e non adattare il paziente alla protesi perchè in questo modo qua si potranno evitare tutti quanti i vari dolorini, doloretti che sono dovuti al fatto che il paziente, dopo un pochettino di tempo, si deve abituare ad un vero e proprio corpo estraneo mentre invece, progettando la protesi per il paziente, il paziente la accetterà sicuramente molto più facilmente.
Quando perdiamo l’utilizzo di qualcosa anche parzialmente, a un certo punto è inevitabile che il corpo si abitua e ci dimentichiamo come è la normalità. Ecco questa cosa va assolutamente scongiurata perché è bello poter usufruire di tutti “i cavalli della nostra vettura”
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