Artroscopia di spalla: cosa c’è da sapere. Negli ultimi anni, le tecniche chirurgiche per i disturbi della spalla hanno registrato notevoli progressi. Attualmente, l’artroscopia rappresenta l’approccio mininvasivo più utilizzato per trattare varie problematiche, come le lesioni della cuffia dei rotatori e del labbro glenoideo, la degenerazione della borsa subacromiale e l’instabilità della spalla.
Come si interviene con la chirurgia artroscopica?
La chirurgia artroscopica della spalla utilizza piccole incisioni, dette “portali”, che variano da circa mezzo centimetro a poco più di un centimetro. Attraverso questi portali, una minuscola telecamera, che ingrandisce l’immagine di tre o quattro volte, e strumenti specializzati vengono inseriti nell’articolazione per effettuare l’intervento. Questo approccio è il meno invasivo per la riparazione della spalla, permettendo di riparare o sostituire legamenti e tendini con precisione.
Quali sono i vantaggi della chirurgia artroscopica della spalla?
La chirurgia artroscopica si distingue per la sua precisione e tecnica avanzata. I chirurghi, grazie alla loro abilità nell’uso degli strumenti artroscopici, possono minimizzare il danno ai tessuti molli durante l’intervento. In passato, la riparazione di una lesione della cuffia dei rotatori o del labbro richiedeva un’incisione di circa 10 cm, con conseguente taglio e successiva riparazione del tendine, allungando i tempi di recupero. Oggi, grazie alla chirurgia artroscopica, il trauma è ridotto, permettendo un recupero funzionale molto più rapido.
Quali sono gli interventi alla spalla più comuni in artroscopia?
I due interventi artroscopici più comuni alla spalla sono la riparazione della lacerazione del labbro e quella della cuffia dei rotatori.
Per approfondire l’argomento, consulta l’intervista completa che UPCM Salvator Mundi ha fatto al Prof. Francesco Franceschi in merito a questo argomento.