La rivoluzione tecnologica nella chirurgia di spalla. Articolo su ORE 12 SANITÀ di aprile 2025. Il Prof. Francesco Franceschi spiega, in questa intervista, come negli ultimi anni, l’integrazione di tecnologie come la robotica e l’intelligenza artificiale ha aperto nuove frontiere nella chirurgia della spalla e nella protesica di spalla.
Qui trovate un estratto dell’articolo realizzato da Flavia Scicchitano:
“Dalla robotica all’intelligenza artificiale, la tecnologia negli ultimi anni sta guidando le innovazioni nel campo della chirurgia della spalla. Protesi sempre più sofisticate e mininvasive consentono di intervenire nei casi di artrosi avanzata, quando i tendini della cuffia dei rotatori sono diventati irreparabili o in caso di fratture della testa dell’omero, con un post operatorio poco doloroso e molto rapido. A parlarne è Francesco Franceschi, primario di Ortopedia all’Ospedale San Pietro Fatebenefratelli di Roma.
Prof. Franceschi, quali sono le principali problematiche ortopediche che colpiscono la spalla?
La maggior parte dei problemi a livello della spalla sono infiammazioni che si possono trattare con terapie conservative come infiltrazioni o fisioterapia. In caso, invece, di lussazioni o lesioni di tendini e legamenti, di natura traumatica, patologica o congenita, è necessario ricorrere alla chirurgia. In particolare, il ricorso a interventi chirurgici è indicato a fronte di patologie degenerative, legate all’invecchiamento, ovvero lesione dei tendini o artrosi della spalla che provocano il blocco dell’articolazione impedendone i movimenti, o a fronte di lesioni traumatiche come la lesione dei legamenti che provocano la lussazione della spalla.
Rispetto alla chirurgia della spalla, quali sono le innovazioni, anche tecnologiche, in sala operatoria?
L’intervento chirurgico per eccellenza è l’artroscopia, per riparare i tendini della cuffia dei rotatori ma anche per la lussazione di spalla, in sostituzione dei vecchi interventi a cielo aperto. Ma la novità più importante degli ultimi anni è la protesi di spalla sia per l’evoluzione biomeccanica degli impianti sia per la modalità di applicazione. Si ricorre all’impianto di protesi in casi sempre più frequenti, per artrosi avanzata, tendini irreparabili o fratture della testa dell’omero. Si tratta di una tecnica mininvasiva che non traumatizza i tessuti e permette una riabilitazione meno dolorosa e un recupero molto rapido dell’articolarità. La maggiore precisione nell’innesto delle protesi consente, infatti, di recuperare un movimento articolare molto ampio fino alla ripresa della completa funzionalità del movimento di una spalla sana.
Come si sono perfezionate le protesi della spalla negli anni e, dal punto di vista tecnico, come viene eseguito l’intervento di chirurgia protesica?
Le protesi sono dispositivi soggetti a continui perfezionamenti nelle dimensioni, ovvero sono sempre più piccole, e nei materiali, sempre più leggeri. Le protesi della spalla sono, infatti, realizzate in titanio con un rivestimento in ceramica in grado di far scorrere le due superfici articolari. L’intervento in sala operatoria viene realizzato con l’ausilio di un computer che consente la navigazione intraoperatoria e un monitor che ci guida nella posizione dell’impianto. La proiezione virtuale consente di applicare la protesi con massima precisione per ottenere i risultati migliori. Una differenza di 5 mm o di 10 gradi può offrire un miglioramento importante nel movimento del paziente.
Come detto, si tratta di una tecnica mininvasiva che permette di non traumatizzare i tessuti. L’intervento dura circa 40 minuti, poi si deve indossare il tutore per una decina di giorni e successivamente bisogna iniziare la riabilitazione, rieducando la spalla a muoversi. Il post operatorio è molto breve, in un mese i pazienti sono autosufficienti e in altri due mesi la rieducazione è completata.
Si parla tanto anche di protesi inverse della spalla, cosa sono?
Le protesi inverse invertono completamente l’anatomia della spalla nelle sue parti concave e convesse. Sono protesi a cui si ricorre quando i tendini della cuffia dei rotatori sono distrutti o hanno subito una deformazione tale da non poter essere riallacciati in altro modo. Costituiscono l’unica soluzione per recuperare il movimento dell’arto nei casi citati: attualmente rappresentano l’85% degli impianti a livello della spalla.
Qual è il contributo dell’intelligenza artificiale nella chirurgia della spalla?
Si parla tanto di robotica ma le nuove tecniche chirurgiche stanno sfruttando soprattutto l’intelligenza artificiale. L’intelligenza artificiale sta aiutando la medicina di precisione, in particolare l’impianto di protesi della spalla, consentendo di posizionarle in modo perfetto, garantendo risultati più efficaci, ovvero il recupero totale del movimento. Inoltre, permette di personalizzare le protesi per il paziente, con impianti su misura in grado di colmare i difetti e riprodurre l’anatomia originale della spalla.”


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