I sintomi del dolore alla spalla. In questo articolo trattiamo di una sintomatologia dolorosa della spalla e delle sue implicazioni.
È veramente curioso come molto spesso i pazienti dicano “Ho un dolore alla spalla” ma quando gli si chiede “Ma dov’è il dolore? Dov’è questa spalla?” la maggior parte delle volte essi indicano la parte dietro della spalla, quella che sta subito dopo il collo verso la scapola, verso l’apice della scapola.
Bisogna dire che in questi casi la maggior parte delle volte i sintomi del dolore alla spalla sono dovuti ad una piccola ernia del disco a livello della cervicale.
Che cos’è questa ernia? È praticamente una piccola protrusione, un piccolo rigonfiamento del disco inter vertebrale che sono quella specie di cuscinetti che ammortizzano le vertebre perché sono come dei rocchetti fatti di osso che spinge dietro, sui nervi, specialmente sul nervo che arriva verso la scapola e ciò dà origine a questo dolore tipico.
A volte il dolore arriva anche fino al braccio ma può arrivare fino al gomito ed è presente anche quando si mangia: si comincia a sentire questo dolore che va un po’ verso la scapola, un po’ verso la spalla, un po’ verso il braccio e tutti pensano invece che sia un problema della spalla.
Parliamo invece del dolore della cuffia dei rotatori, che è un complesso di tendini molto importante che ci serve per alzare il braccio o per muoverlo in vari piani dello spazio come quando uno va a prendere una cosa messa in un armadio molto in alto oppure apri la spalla per fare la battuta verso l’alto si accusa dolore.
È un complesso di tendini che è proprio come una cuffia – si chiama cuffia perché sta proprio sopra la testa dell’omero – e molto spesso negli sportivi si può deteriorare, può degenerare e, anche se non si rompere, può dare semplicemente questo dolore tipico che molto spesso impedisce anche di giocare a tennis o di riposare. In questo caso, il dolore sta nella parte anteriore della spalla.
Se i sintomi del dolore alla spalla persistono per tanto tempo, bisogna fare una visita e degli esami: una radiografia innanzitutto per verificare che non ci siano delle calcificazioni, che sono dei piccoli sassolini che si formano sul tendine.
Altre volte una risonanza magnetica è necessaria perché se il dolore è accompagnato a perdita di forza oppure se il dolore è troppo frequente e ci sveglia la notte, conviene fare la risonanza per vedere se il paziente possa avere una lesione del tendine, un buchino nel tendine che purtroppo va trattato quanto prima perché più si aspetta più il tendine si deteriora e diventa difficile poi dopo operarlo e trattarlo con successo.